Raffaele Ravagni • 19 novembre 2025

1 kg di Banane, 2 kg di Patate... e di CAT NAT quanti ne vuole? 

Finalmente!

La grande notizia è arrivata.

Dopo decenni passati a spiegare, inascoltati, che l'Italia è un colabrodo sismico e idrogeologico, qualcuno ai piani alti ha deciso:

La protezione dalle Catastrofi Naturali (CAT NAT) diventerà obbligatoria per le P.Iva iscritte al Registro delle Imprese (escluse alcune categorie). 


Che meraviglia. Che sollievo.

Soprattutto, che semplicità


La Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023) sembrava così lontana.

Poi, ovviamente, il Decreto Milleproroghe ha fatto quello che sa fare meglio:

Ha spostato la scadenza, dandoci un altro anno di beata procrastinazione.

L'obbligo scatta il 31 dicembre 2025 per micro e piccole imprese; per medie e grandi, le scadenze sono state al 1 ottobre 2025 e 31 marzo 2025 rispettivamente, come prorogato dal DL 19/2024.

 

Posso già immaginare il futuro radioso che ci aspetta.

Finisce l'era della consulenza complessa, dell'analisi del rischio, dei questionari da 200 domande.

È iniziata l'era del prodotto democratico, comprato al volo, come il pane.

 

Se è obbligatorio per tutti, significa che sarà uguale per tutti.

E se è uguale per tutti, significa che possiamo finalmente trattarlo per quello che è diventato: un bene di consumo.

Un prodotto da banco. 


Il sogno di molti si sta avverando:

Entrare al supermercato e trovare, tra il banco del pane e quello dei detersivi, il nuovo corner "Obblighi & Conformità". 


"Buongiorno, mi dia 1 kg di banane, 2 kg di patate... e di CAT NAT quanti ne vuole?" 

"Mi faccia 500.000 euro di capannone, per favore. Quello in offerta..." 


È fantastico.

Il rischio catastrofale, l'evento che può cancellare il tuo capannone da 3 milioni, i tuoi macchinari da 2 milioni e il lavoro di una vita, sarà finalmente gestito con la stessa efficienza con cui compriamo il parmigiano grattugiato. 


Il Paradiso del "Commesso da Banco" 

Nel nostro vocabolario strategico, il mercato si divide in due figure:

Il "Commesso da Banco" e il "Consulente Partner". 


Il Commesso da Banco è il venditore di prodotti standardizzati.

Ascolta la tua richiesta (o l'obbligo di legge) e trova sullo scaffale la scatola corrispondente al prezzo più basso. 


Il Consulente Partner è lo stratega.

Si rifiuta di parlare di prodotti prima di aver eseguito una diagnosi completa dei tuoi rischi. 

Questa nuova obbligatorietà, ovviamente, è il paradiso del Commesso.

È il suo Giubileo. 

Non deve convincerti, deve solo imbustare.

La legge ha fatto il lavoro sporco per lui. 


Il dialogo che sentiremo da qui al 31 dicembre 2025 sarà questo: 


  • Cliente Imprenditore: "Buongiorno, devo fare la polizza CAT NAT obbligatoria.

        Devo essere in regola." 


  • Commesso (Banca/Posta/Brokerino): "Certo. Come valore mettiamo quelli dell’altra volta? … Fabbricato... Macchinari... Fatto.

       Sono 230 € di CAT NAT. Che faccio, lascio o aggiungo un etto di 'Merci'?" 


  • Cliente: "Eh? No, no, solo l'obbligatorio. Devo solo essere in regola." 


  • Commesso: "Perfetto. Carta o bancomat? Avanti il prossimo!" 


L'imprenditore paga.

Prende il suo scontrino (la polizza) ed esce felice.

Ha fatto il suo dovere. È "in regola". Si sente protetto. 


E qui, esattamente in questo momento di falsa sicurezza, il disastro è già avvenuto.

Molto prima del terremoto. 


Il Risveglio: Quando Apri la Confezione  

Il problema è che il Commesso-Fruttivendolo ti ha venduto "1 kg di CAT NAT" per essere "conforme".

Ma non ti ha spiegato che l'obbligo di legge copre solo un pezzo del tuo rischio.

 

La legge impone (giustamente) la copertura su un paniere di beni essenziali per la struttura. Nello specifico, l'obbligo copre: 


  • Terreni e Fabbricati 
  • Impianti e Macchinari 
  • Attrezzature Industriali e Commerciali 


Il Commesso si fermerà qui.

Ti venderà la polizza che copre queste voci e ti dirà: "Sei a norma". 


Tu, imprenditore, torni in azienda e pensi:

"Perfetto, macchinari e capannone sono coperti".

Ma la tua azienda non è solo quello.

Il valore reale, il sangue che scorre nelle vene della tua attività, è da un'altra parte. 

E qui inizia la vera diagnosi.

Quella che il Fruttivendolo, nella fretta, non farà mai. 


Il Buco Nero N.1: IL CONTENUTO 

L'obbligo copre gli Impianti e i Macchinari.

Ma le Merci?

Le materie prime che hai pagato 300.000 € e che sono in magazzino?

I prodotti finiti pronti per la spedizione?

E l'Arredamentodell'ufficio?

E le Apparecchiature Elettroniche (server, computer, centralini)? 

Queste voci sono facoltative

Nella pratica, magazzino, mobili, arredi, automezzi e molte apparecchiature d’ufficio restano fuori dall’obbligo e vanno coperti solo se li inserisci esplicitamente in polizza. 

 

Il Commesso non te le chiederà.

Lui è pagato per darti il prodotto "obbligatorio" al prezzo più basso. 

Arriva l'alluvione.

L'acqua entra per un metro e mezzo. 

I muri reggono.

I macchinari pesanti (gli "Impianti") sono danneggiati ma sono assicurati (forse).

Ma l'acqua sommerge e distrugge irrimediabilmente tutti i bancali di merci, i server e gli arredi. 


Danno totale sul "facoltativo": 800.000 €.

Risarcimento dalla tua polizza "obbligatoria": Zero. 


Hai assicurato la scatola (i muri) e i ferri (i macchinari), ma hai lasciato che il valore circolante (le merci) fosse spazzato via. 


Il Buco Nero N.2: I COSTI DI DEMOLIZIONE E SGOMBERO  

Arriva il terremoto.

Il capannone è danneggiato. 

La tua polizza "obbligatoria" (se hai avuto la fortuna di trovare qualcuno che l'ha stimata bene) ti paga i muri e i macchinari.

Fantastico. 

Ma chi paga i costi per demolire ciò che è pericolante?

Chi paga i costi di sgombero delle macerie? 

Non parliamo di chiamare una ruspa.

Parliamo di smaltimenti speciali, di procedure di messa in sicurezza che possono costare decine, se non centinaia, di migliaia di euro.

E chi paga il trasporto e il ricollocamento dei macchinari superstiti in un sito temporaneo?

 

Queste spese sono facoltative.

E sono quasi sempre escluse dalla polizza "standard".

Sono un buco nero che paghi di tasca tua, prima ancora di iniziare a ricostruire.

 

Il Buco Nero N.3: IL RICORSO TERZI (Il Danno al Vicino) 

Il tuo capannone crolla.

Ma non crolla bene.

Crolla sul tetto del tuo vicino, distruggendo la sua linea di produzione.

O, peggio, l'alluvione che ha colpito te, a causa di un tuo muro di cinta crollato, devia il flusso d'acqua e inonda il magazzino a fianco. 


Il vicino ti fa causa (il cosiddetto Ricorso Terzi).

Tu chiami il Commesso: "Sono coperto, vero?".

Silenzio. 

Questa garanzia è facoltativa.

La tua polizza obbligatoria copre i tuoi beni, non i danni che i tuoi beni, crollando, causano agli altri.

È un altro buco da centinaia di migliaia di euro.

 

Il Buco Nero N.4: LA PERDITA DI PROFITTO (Il Colpo Mortale) 

Questo è il dettaglio che separa gli imprenditori che sopravvivono da quelli che falliscono. 

Il capannone è inagibile.

La polizza obbligatoria, nel migliore dei casi, ti paga la ricostruzione dei muri e dei macchinari (le voci "obbligatorie"). 


Tempo stimato di ricostruzione (permessi, bonifica, burocrazia, lavori, riordino macchinari): poniamo 8 mesi. Un'eternità. 


Per 8 mesi (circa 240 giorni), la tua azienda è ferma.

Per 8 mesi, non produci.

Non fatturi.

Non incassi. 


Ma i costi fissi non si fermano: 


  • Gli stipendi dei dipendenti chiave che non puoi perdere. 
  • I leasing sui macchinari (che ora sono sotto le macerie). 
  • I fornitori strategici da pagare per non perdere le linee di credito. 
  • I clienti che ti chiedono la consegna della merce. 
  • L'affitto di un capannone temporaneo. 


E, soprattutto, per 8 mesi c'è un Mancato Utile.

La Perdita di Profitto (o Interruzione di Esercizio). 


Facciamo due calcoli che il Commesso da Banco non ti farà mai vedere.

Ci sono aziende che perdono tranquillamente 5.000 euro al giorno di mancato margine per un fermo.

Per 240 giorni, sono 1.200.000 euro.

Altre, più strutturate, perdono 10.000 euro al giorno.

Sono 2.400.000 euro


Questo Danno Indiretto (la Perdita di Profitto) è quasi sempre superiore, a volte molte volte superiore, al danno materiale.

La tua polizza "obbligatoria" da supermercato copre questi 2.4 milioni di euro?

Ovviamente no.

È una garanzia facoltativa, complessa, che richiede un'analisi di bilancio. 


Il Commesso non ti chiederà mai i tuoi dati di bilancio.

Anzi, farà la cosa più pigra e pericolosa in assoluto:

Prenderà il valore assicurato dalla tua vecchia polizza incendio, sottoscritta 5 anni fa (nel 2020), e lo copierà sulla nuova polizza CAT NAT. 


Peccato che, secondo gli indici ISTAT ufficiali (costo costruzione capannoni industriali), in soli 5 anni i costi di ricostruzione siano aumentati di oltre il 20%


Lui ti assicura per 1.000.000 € (il valore del 2020), ma il tuo capannone ora ne vale di più.

 

Sei 'a norma' e, senza saperlo, in piena Sottoassicurazione (Art. 1907 c.c.).

Al primo sinistro, prenderai l’indennizzo in proporzione.

Ma il Commesso ha fatto veloce. 


La Concorrenza al Ribasso.

(L'Amico al Bar e il "Progetto" della Banca) 

Il vero dramma di questa obbligatorietà è che sta scatenando la concorrenza più stupida del mondo:

Quella sul prezzo di un prodotto che copre solo una parte del rischio. 

L'imprenditore è nella "corsa alla conformità".

E sarà bombardato.

 

La Banca lo chiamerà: "Dottore, abbiamo l'offerta CAT NAT Obbligatoria.

Venga qui 5 minuti che gliela faccio firmare.

" La Posta gli manderà la brochure: "Il prodotto standard per essere in regola. Fai veloce."


Un "Brokerino" (quello che fattura come un subagente neofita) gli manderà un "progetto" via email, (fatto senza alcun criterio) che magari altro non è che un preventivo fatto su un portale.

 

E poi arriverà il colpo di grazia:

l'Amico al Bar. "Ma cosa paghi?

Io l'ho fatta online su Prezzobasso.cat in tre minuti e pago la metà!" 


In questo scenario, a cosa guarderà l'imprenditore?

Al prezzo. Alla velocità. 

Cercherà di spendere il meno possibile per un obbligo di legge che percepisce come una tassa.

E facendo così, cadrà dritto nella trappola. 

Comprerà il "kg di banane" più economico, convinto di aver fatto un affare, e rimarrà con un rischio.

"Disastro" da milioni di euro (le merci, l'interruzione di esercizio, i costi di sgombero) completamente scoperto. 


Il Partner ti chiede del Bilancio, non delle Banane 

Il Commesso-Fruttivendolo ti chiede: "Mi dia la sua vecchia polizza che copio il valore".

Il Consulente Partner ti ferma al banco e ti dice: "Prima, facciamo la diagnosi." 


Un Partner non ti vende la "Polizza CAT NAT".

Ti fa un'analisi ingegneristica del rischio. 

Il Partner ti chiederà: 


1. "Qual è il valore di ricostruzione reale del Fabbricato?" 

       (E se non lo sai, lo analizziamo, aggiornato ad oggi, non a 5 anni fa). 


2. "Qual è il valore esatto di Macchinari, Impianti e Attrezzature?"

       (Le voci obbligatorie). 


3. "E le Merci? E l'Arredamento? E l'Elettronica? A quanto ammontano?" 

       (Le voci facoltative, che inseriamo come partite specifiche).

 

4. "E i Costi Accessori? (Demolizione, Sgombero, Trasporto)."

 

5. "E la responsabilità per il Ricorso Terzi?" 


6. "Qual è il tuo Margine di Contribuzione? E il tuo periodo massimo di fermo?" 

       (Per assicurare la Perdita di Profitto). 


Solo dopo aver fatto questa analisi (magari con strumenti tecnologici), il Partner calcolerà la tua Conseguenza Economica totale in caso di Disastro. 


E solo allora potrete decidere la strategia: 


  • Assicuriamo solo l'obbligatorio (i muri, i macchinari), consapevoli che tutto il resto è a carico tuo? 
  • Assicuriamo i muri, i macchinari e le merci, ma ci auto-assicuriamo sul fermo attività? 
  • Costruiamo una fortezza e copriamo tutto: muri, contenuto e perdita di profitto? 


La protezione dai Disastri non si compra al chilo.

Non si compra in offerta.

Non è un obbligo da sbrigare.

È un investimento.

È una strategia. 


Scegliere un Commesso da Banco perché "costa meno" o perché "c'è la scadenza" è un atto di autolesionismo.

È affidare la tua sopravvivenza finanziaria a chi, nel momento del disastro, ti guarderà con occhi vuoti. 


Immagina la scena.

Il tuo capannone è distrutto.

Le merci sono fradice.

La produzione è ferma per un anno.

Il Commesso ti guarda. 


Imprenditore (disperato): "Ma io non sono coperto per le Merci! E il Fermo Attività?!

La mia polizza obbligatoria non paga!" 


Commesso (con calma): "La polizza era per l’obbligo, il resto lo paghi." 


Imprenditore (esterrefatto): "Ma... ma che mi dà del tu?" 


Commesso: "No, no! Dicevo: paghi lei."

 

Imprenditore: "Ah, congiuntivo!" 


Commesso: "Sì!" 


E così, mentre il commesso passa al prossimo cliente, tu rischi di passare alla storia come l'imprenditore che ha risparmiato sul premio ma perso l'azienda.

Non commettere questo errore:

Scegli un Consulente Partner oggi, per non rimpiangere domani. 

 

N.B. Le informazioni sono basate su normative vigenti al 17/11/2025, consulta un esperto per dettagli personalizzati. 

 


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