LA RITA: Il manuale tecnico per licenziare l'INPS (e l'Azienda) in anticipo.

Guida Operativa per Dipendenti e Autonomi: come strutturare il ponte verso la pensione.
Dimentica l'acronimo burocratico. La RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata) è tecnicamente il tuo strumento di Autofinanziamento del Pre-pensionamento.
È il meccanismo che ti permette di evadere dalla "prigione" della Legge Fornero
(pensione di vecchiaia a 67 anni) usando il capitale accumulato nella previdenza complementare come uno "stipendio ponte", fino alla decorrenza dell'assegno statale.
Attenzione: non è un regalo.È matematica finanziaria con regole d'ingaggio precise.
1. Il Meccanismo Tecnico
La RITA è applicabile a tutte le forme di previdenza complementare a contribuzione definita (Fondi Pensione Negoziali, Fondi Aperti, PIP).
Il funzionamento è semplice:
Invece di riscattare il capitale in un colpo solo, chiedi al Fondo di erogare il montante accumulato (o una parte di esso) in rate periodiche (trimestrali o mensili, a seconda del regolamento del fondo) fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
2. I Requisiti di Accesso (Chi entra e chi resta fuori)
Per attivare la RITA serve sempre un prerequisito base:
Almeno 5 anni di partecipazione alla previdenza complementare.
Se possiedi questo requisito, devi rientrare in uno di questi due scenari normativi.
SCENARIO A: Il "Ponte Corto" (Fino a 5 anni prima)
Ideale per l'uscita programmata o l'accompagnamento alla pensione.
- Status: Cessazione dell'attività lavorativa (dipendente o autonomo).
Al momento della richiesta devi risultare inoccupato.
- Età: Mancano massimo
5 anni alla pensione di vecchiaia.
- Contributi: Sono richiesti almeno 20 anni di contributi nel regime obbligatorio
(INPS o casse professionali).
SCENARIO B: Il "Ponte Lungo" (Fino a 10 anni prima)
Per situazioni di crisi, inoccupazione prolungata o ristrutturazioni aziendali profonde.
- Status: Inoccupazione superiore ai
24 mesi (oltre alla cessazione dell'attività).
- Età: Mancano massimo
10 anni alla pensione di vecchiaia.
- Contributi: La norma nazionale NON richiede i 20 anni di contributi obbligatori.
Basta il requisito dei 5 anni nel fondo pensione.
(Nota tecnica: Verificare sempre il regolamento dello specifico fondo di appartenenza, che potrebbe prevedere condizioni migliorative o restrizioni).
3. La questione "Soldi": Serve per forza il TFR?
Chiariamo un equivoco diffuso.
La Normativa: La legge richiede solo che ci sia un montante accumulato.
Non distingue la fonte (TFR, contributo azienda o versamenti volontari).
Quindi:
SÌ, puoi attivare la RITA anche usando SOLO i tuoi versamenti volontari, senza aver mai versato un euro di TFR nel fondo.
La Matematica (Sostenibilità): Sebbene sia legalmente fattibile, la differenza la fa la "capienza".
- Con TFR conferito: Il montante è solitamente elevato. La rendita mensile è paragonabile a uno stipendio.
- Senza TFR (Solo contributi volontari): Il montante è limitato ai tuoi versamenti.
La rendita mensile sarà un'integrazione, difficilmente un reddito sostitutivo completo.
4. L'Arbitraggio Fiscale (Perché conviene)
Il vero vantaggio della RITA è la tassazione agevolata rispetto alle alternative di liquidità.
Confrontiamo le aliquote:
1. TFR lasciato in Azienda: Tassazione separata con aliquota media (spesso tra il 23% e il
26% o più, in base al reddito storico).
2. Anticipazione Fondo Pensione (Causale "Ulteriori Esigenze"): Tassata al 23% (sulla
parte imponibile).
3. RITA: Gode della tassazione sostitutiva definitiva agevolata.
- Aliquota massima: 15%.
- Riduzione: L'aliquota scende dello 0,30% per ogni anno di partecipazione oltre il 15°.
- Aliquota minima possibile:
9%.
In sintesi: Nella stragrande maggioranza dei casi, il prelievo fiscale sulla RITA è drasticamente inferiore rispetto alle tasse che pagheresti su uno stipendio o sul TFR in azienda.
5. Simulazione Numerica Reale
Vediamo l'impatto sul portafoglio con due profili diversi.
CASO LUIGI (Dipendente con TFR nel fondo)
- Situazione: 62 anni, accordo di uscita. Montante: 200.000 €.
Durata RITA: 5 anni (60 mesi)
- Rata Lorda: Circa
3.333 € / mese.
- Rata Netta:
- Se tassato al 15%: ~ 2.833 € / mese.
- Se tassato al 9%:
~ 3.033 € / mese.
- Analisi: Luigi sostituisce quasi integralmente il suo stipendio netto.
CASO MARCO (Autonomo o Dipendente SENZA TFR nel fondo)
- Situazione: 62 anni, chiude attività. Montante:
50.000 € (solo versamenti volontari). Durata RITA: 5 anni.
- Rata Lorda: Circa
833 € / mese.
- Rata Netta:
- Se tassato al 15%: ~ 708 € / mese.
- Se tassato al 9%:
~ 758 € / mese.
- Analisi: È un sussidio utile, ma Marco dovrà integrare con altri risparmi per mantenere il tenore di vita.
La Visione Strategica
La RITA trasforma il Fondo Pensione da semplice accumulo a strumento di pianificazione patrimoniale attiva.
1. Flessibilità Lavorativa: La COVIP ha chiarito che, una volta attivata la RITA, non è
vietato ricominciare a lavorare. Puoi percepire la rendita e, se trovi un'opportunità,
riprendere un'attività (cumulando i redditi, con le dovute verifiche fiscali).
2. Negoziazione: Per un dirigente o un quadro, avere un montante RITA capiente significa
potersi sedere al tavolo delle trattative per un'uscita anticipata senza l'ansia della
liquidità immediata.
Nota Finale: Più "benzina" (TFR o versamenti volontari massicci) inserisci oggi, più solido sarà il ponte domani. Senza capitale, la RITA è una scatola vuota.

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